Estesi al 2016 i contributi per l’infanzia

Con l’attuazione della Legge di Stabilità è stata prorogata per tutto il 2016 la possibilità per la madre lavoratrice di beneficiare, al termine del periodo di maternità obbligatoria, del contributo – voucher – per il pagamento della baby-sitter o per sostenere il costo dei servizi per l’infanzia. L’Inps ha comunicato che dal 1 febbraio fino al 31 dicembre 2016, o comunque fino a esaurimento delle risorse appositamente stanziate, è possibile procedere con l’invio online della domanda.

Potranno richiedere il contributo le madri lavoratrici, anche adottive o affidatarie, dipendenti di amministrazioni pubbliche o di provati datori di lavoro, oppure collaboratrici iscritte alla gestione separata. L’importo del contributo è pari a 600,00 euro mensili da utilizzare per massimo sei mesi negli undici successivi al congedo obbligatorio di maternità. In caso di lavoro a tempo parziale il contributo di 600,00 euro si riduce in proporzione alla percentuale di part-time lavorato. Le lavoratrici iscritte alla gestione separata possono usufruire per un periodo massimo di soli tre mesi. Possono accedere al beneficio anche le lavoratrici autonome ma è necessaria l’entrata in vigore di un apposito decreto attuativo che a tutto oggi non è ancora stato pubblicato.

Restano escluse le lavoratrici che non hanno diritto al congedo parentale (come ad esempio le lavoratrici domestiche, a domicilio, le disoccupate) nonché quelle esentate totalmente dal pagamento dei servizi pubblici o privati per l’infanzia o che usufruiscano dei contributi del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

Il voucher per l’infanzia è una misura alternativa al congedo parentale, motivo per cui i genitori che decidano di avvalersene si trovano a dover rinunciare alla fruizione dei corrispondenti mesi di congedo. Sono ammesse anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale, in questo caso il contributo potrà essere richiesto solo per un numero di mesi di congedo parentale non ancora usufruiti.

Nel caso in cui il bambino frequenti dei servizi pubblici per l’infanzia o privati accreditati, l’Inps riconoscerà il contributo a condizione che la struttura rientri tra quelle accreditate presso l’Istituto. Il pagamento non sarà corrisposto alla madre ma direttamente alla struttura scelta su presentazione di idonea documentazione che attesti il servizio.

Per il baby-sitting, l’Inps corrisponderà alla madre l’equivalente del contributo in voucher da utilizzare per il pagamento della lavoratrice. Questa potrà riscuotere il corrispettivo del lavoro presentando i buoni all’incasso presso qualsiasi ufficio postale entro e non oltre i 24 mesi dalla data di loro emissione.

Il Direttore – Mariano Amico