Diritto d’asilo: quale futuro in Italia e in Piemonte?

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Immigrazione1Si è tenuto nella sala conferenze dell’EnAIP il pomeriggio del 22 marzo l’incontro di formazione sul diritto d’asilo organizzato da Social Domus, associazione di spicco nell’ambito della promozione sociale nella città di Alessandria. Un pomeriggio denso di voci, di colori, di corretta informazione, di fotografie sulla realtà del fenomeno migratorio e della sua gestione nel nostro Paese.

L’assessore alle politiche sociali del comune di Alessandria, Mauro Cattaneo, ha portato il saluto delle istituzioni civiche e spezzato l’atmosfera plumbea di una giornata sicuramente drammatica per l’Europa ricordando l’attacco terroristico di Bruxelles e invitando a operare una netta differenza tra i gruppi di terrorismo fondamentalista di varia matrice e le persone che bussano alle porte del Vecchio Continente, che dei primi sono proprio le principali vittime.

È spettato alla dott.ssa Pagella descrivere le azioni di intervento di Social Domus, di cui è presidente: l’accoglienza e la sistemazione alloggiativa dei migranti, la formazione con la scuola d’italiano, i progetti di inserimento lavorativo.

Di grande interesse le voci del dott. Enrico Rossi, presidente consorzio ABC, che ha delineato un quadro di massima collaborazione delle anime della rete per l’accoglienza in provincia di Alessandria, e del comm. Marco Bologna, presidente del comitato provinciale della C.R.I., che con visibile commozione ha guidato i presenti in un breve viaggio all’interno delle operazioni di primo soccorso.

Ampio spazio poi è andato alla relazione della dott.ssa Cristina Molfetta, presidente del coordinamento “Non solo asilo”, che ha presentato il “rapporto sulla protezione internazionale in Italia nel 2015”, prodotto da Fond. Migrantes, Caritas Italiana, Anci – Sprar, Cittalia e Unhcr.

Il quadro delineato con dovizia di particolari dalla relatrice ha escluso ogni possibilità di parlare di “emergenza richiedenti asilo” tanto nel nostro Paese quanto nell’Europa intera, in barba a quanto i mezzi di dis-informazione di massa vogliono far credere: venendo ai dati, è emersa dal Rapporto piuttosto l’incapacità di gestire i flussi migratori e l’egoismo diffuso delle società del benessere; in Europa la percentuale dei richiedenti asilo nel 2015 era stimabile in 2 unità su 1000: del milione e mezzo di domande, un milione è stato assunto dalla sola Germania venendosi a configurare una situazione in cui gli altri 27 Paesi dell’Unione Europea sono fortemente in ritardo in tema di accoglienza.

La fattispecie italiana non è da meno: nel solo 2015 sono pervenute ottantamila domande d’asilo, delle quali oltre il 60% ha ottenuto un diniego.

Non si è fatto mistero della dubbia utilizzazione dei fondi e della loro rendicontazione nei CAS (Centri di Assistenza straordinaria), dell’inadeguatezza delle strutture e dell’incapacità di mettere a frutto in termini di ricadute economiche positive la presenza di queste persone; anche in Piemonte, dove l’imperativo etico e sociale dell’accoglienza deve fare a pugni spesso con l’arbitrio degli enti locali, che in alcuni casi serrano le porte.

Ne risulta il quadro complessivo di una nazione non abilitata a fare previsione dei flussi, carente di una vera e propria politica delle migrazioni e quindi inadeguata a gestire il fenomeno.

L’incontro si è concluso con le toccanti testimonianze di un operatore SocialDomus e di Adama, giovane rifugiato ivoriano che ad Alessandria ha trovato un ambiente disponibile a ospitare il suo piccolo riscatto personale, un’istruzione primaria e, infine, un lavoro.

Le Acli di Alessandria, presenti con alcuni loro volontari, restano partner privilegiati di queste componenti sociali e credono che ogni persona sia portatrice di valori e vada difesa, accolta e rispettata nella sua identità.

Giuseppe Marchese

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