L’Inps e la Busta arancione

In questi giorni l’Inps ha iniziato a recapitare a un primo gruppo di lavoratori (circa 150.000) la così detta “Busta arancione”, un plico contenente vari documenti con i quali l’Istituto anticipa al lavoratore la sua presumibile futura decorrenza pensionistica e l’importo previsionale che si stima potrà essere erogato a quella data. Nei prossimi mesi riceveranno la Busta arancione circa 7 milioni di lavoratori dipendenti privati e autonomi e più avanti anche un milione e mezzo di lavoratori pubblici. Si tratterebbe di quei lavoratori che a oggi non hanno attivato il PIN ed effettuato accesso ai servizi di simulazione pensionistica (“La mia pensione”) messi a disposizione sul sito dell’Inps.

L’Inps ha creato questo strumento soprattutto per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei lavoratori, maggiormente quelli più giovani e lontani dalla pensione, sulla propria posizione contributiva e sul livello di tutela che questa potrà assicurare al verificarsi degli eventi tutelati dalla legge (vecchiaia, invalidità e disoccupazione su tutti) e ad attivarsi per tempo nella costruzione di una copertura previdenziale complementare.

Va però ricordato che la proiezione operata dall’Inps viene effettuata sulla base dei contributi finora registrati utili ai fini del diritto e della misura (la busta contiene l’estratto conto aggiornato), e dell’ulteriore contribuzione futura che si stima verrà accreditata sulla posizione assicurativa della persone, in base al suo attuale profilo lavorativo, fino alla data di pensionamento. Ma queste stime non possono che avere valore ampiamente approssimativo, e questo lo sottolinea lo stesso Istituto nella parte in cui avverte il lavoratore che l’importo futuro della pensione ottenuto in maniera automatica “non ha alcun valore certificativo”, quindi non vincola ad alcuna responsabilità e tantomeno ad erogare poi al lavoratore quanto indicato nella busta. L’esito delle proiezioni dipende da molti e complessi parametri ed elementi che possono variare nel tempo e incidere sulla decorrenza e sul calcolo dell’importo pensionistico come ad esempio: l’andamento dell’economia italiana, la storia lavorativa della persona e dinamica delle sue future retribuzioni, l’andamento delle aspettative di vita, le eventuali future riforme pensionistiche.

Ebbene tutte queste previsioni potrebbero per una serie di motivi essere disattese nell’arco della futura vita lavorativa della persona, che potrebbe ad esempio andare incontro ad eventi quali la perdita del posto di lavoro e quindi la conseguente interruzione della carriera contributiva, la riduzione del reddito, l’accesso a part-time, un trasferimento all’estero, il verificarsi di un evento di malattia, ecc..

Tante variabili e imprevisti di cui si deve tenere conto nel leggere e dare il dovuto peso, attendibilità e credibilità ai dati e importi forniti dall’Inps, soprattutto se si tratta di fasce di lavoratori giovani lontani dalla pensione.

E’ evidente che l’operazione attivata dall’Inps, e l’esposizione tra i dati di simulazione comunicati sollecita il lavoratore stesso a una maggiore consapevolezza e attenzione sulla necessità di attivarsi per la costruzione di un proprio futuro previdenziale più sostenibile.

Per ottenere maggiori spiegazioni potrete venire con la vostra Busta arancione presso gli uffici del Patronato ACLI di Alessandria dove le nostre responsabili vi aiuteranno e vi forniranno tutte le informazioni necessarie.

Il Direttore – Mariano Amico