Roberto Rossini sui fatti di Nizza e della Turchia

Nizza, Rossini (Acli): sgomento e determinazione a sconfiggere la strategia del terrore

Roma, 15 luglio 2016 – «Siamo sgomenti e ci stringiamo attorno ai familiari delle vittime ed alla Francia, colpita al cuore dalla terribile strage della notte scorsa, in un luogo ed in una ricorrenza altamente simbolici, la promenade des Anglais e il 14 Juillet», afferma Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli sull’orrendo attacco terroristico di Nizza.

«Questo attentato – osserva Rossini – fa scorrere altro sangue in Europa, in una situazione che sembra ormai una strategia del terrore. La risposta della comunità internazionale deve essere ferma nell’andare oltre la manovalanza criminale degli esecutori delle stragi (che costituiscono la triste quotidianità in Paesi come l’Iraq, la Siria, l’Afghanistan e la Libia), per sradicare il sedicente “stato islamico”.

Come associazione di educazione e formazione noi continueremo a dispiegare tutte le nostre energie per far vincere nei cuori e nelle azioni pubbliche la cultura della pace, della solidarietà, dell’inclusione che sono le armi più temute dai creatori di terrore. La risposta di ciascun cittadino e delle istituzioni, in Francia e in tutta l’Europa, – conclude il presidente delle Acli – non può che essere quella di mantenere con fermezza l’attaccamento ai valori della democrazia, della libertà, della fratellanza universale».  )Fonte: www.acli.it )

Turchia, Rossini (Acli): una risposta europea al fallito golpe

Roma, 16 luglio 2016 – «Le Acli esprimono forte preoccupazione per i fatti accaduti ieri notte in Turchia – afferma Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli -, oltre ad essere il secondo esercito più potente della Nato, il Paese ha un’importanza fondamentale nello scacchiere geopolitico regionale rispetto al proprio ruolo nel complicato quadro mediorientale. Il tentato golpe è un fattore di instabilità che colpisce un governo democraticamente eletto, aldilà dei giudizi sulle scelte operate da Erdogan in questi anni.

Di fronte alla crisi di un Paese strategico per l’Europa, si deve sentire l’Europa ad una sola voce. L’Unione Europea – conclude il presidente Rossini – si deve dimostrare capace di una forte iniziativa comune per gestire con prontezza e lungimiranza le profonde ripercussioni geopolitiche che il fallito colpo di stato in Turchia lascerà dietro di sé».(Fonte: www.acli.it )