Voucher asili nido o baby-sitting 2017/2018

image_print

Con il termine “Pacchetto Famiglia” ci si riferisce alla serie di interventi a sostegno della genitorialità presenti nella Legge di Bilancio 2017 approvata lo scorso dicembre. Tra questi interventi vi è la proroga per il biennio 2017/2018 del contributo economico a sostegno dell’acquisto di servizi all’infanzia: i cosiddetti voucher asili nido o baby-sitting.

I voucher asili nido o baby-sitting prevedono un contributo di 600 euro mensili da utilizzare per massimo sei mesi negli undici successivi al congedo obbligatorio di maternità. Om caso di lavoro a tempo parziale l’assegno si riduce in funzione della percentuale di part-time lavorato. Possono richiedere i voucher:

  • le madri lavoratrici (anche adottive o affidatarie) dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro;
  • le collaboratrici iscritte alla gestione separata;
  • le lavoratrici autonome.

Si deve però precisare che le lavoratrici autonome e le collaboratrici iscritte alla gestione separata possono usufruire dei voucher per un massimo di tre mesi, pari alla durata massima del congedo parentale prevista per loro dalla legge.

Non possono usufruire dei voucher le lavoratrici che non abbiano diritto al congedo parentale (ad esempio le lavoratrici domestiche, a domicilio, le disoccupate), nonché quelle esentate dal pagamento dei servizi pubblici o privati per l’infanzia o che godano di contributi del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

I genitori che decidono di avvalersi dei voucher rinunciano alla fruizione dei corrispondenti mesi di congedo parentale in quanto il legislatore ha posto l’indicazione che i voucher sono alternativi al congedo parentale. Sono ammesse anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale ma potranno richiedere il contributo solo nel limite dei mesi di congedo parentale ancora disponibili.

Nel caso che il bambino frequenti dei servizi pubblici per l’infanzia o privati accreditati, l’Inps riconoscerà il contributo direttamente alla struttura a condizione che questa rientri tra quelle accreditate presso l’Istituto. Per il baby-sitting, l’Inps corrisponderà alla madre l’equivalente del contributo in buoni lavoro da utilizzare per il pagamento della lavoratrice; la madre potrà riscuotere il corrispettivo del servizio presentando i buoni all’incasso entro i limiti di validità.

Le domande per richiedere i voucher o baby-sitting devono essere presentate all’Inps esclusivamente per via telematica con il proprio codice PIN; la misura è soggetta a un tetto di spesa stabilito anno per anno, il cui superamento comporta per l’Inps l’impossibilità di accogliere altre richieste.

Il Direttore – Mariano Amico

Condividi

Potrebbe anche interessarti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *