Che cosa è la DID?

La DID è la Dichiarazione di Immediata Disponibilità e per capire come funziona dobbiamo prima spiegare che il nuovo sistema di collocamento ordinario si basa sui servizi e sul ruolo dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL). Le politiche attive del lavoro sono l’insieme di iniziative, misure e programmi volti a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro che vengono attuate con la necessaria e fattiva partecipazione del cittadino privo di impiego.

È disoccupato e può fruire delle politiche attive la persona priva di impiego che ha dichiarato, in forma telematica, al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il Centro Per l’Impiego. In parole povere è disoccupata la persona priva di impiego, lavoro che abbia telematicamente rilasciato la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità all’impiego e alla partecipazione attiva a programmi formativi e di reinserimento).

La DID può essere rilasciata da chi è senza lavoro e senza sostegno al reddito, ma anche chi è senza lavoro e sta fruendo di ammortizzatori sociali e coloro i quali hanno ricevuto lettera di licenziamento (sono le persone a rischio disoccupazione).

La dichiarazione DID viene rilasciata utilizzando canali diversi a seconda se la persona abbia o meno inoltrato domanda per un ammortizzatore sociale, ad esempio: la DID viene rilasciata automaticamente a chi inoltra domanda telematica all’Inps di indennità NaSpI o di Dis-Coll. Mentre la persona che non inoltra alcuna domanda di indennità all’Inps deve rilasciare la DID telematicamente tramite il sito ANPAL ( www.anpal.gov.it ).

Dopo aver rilasciato la DID la persona dovrà recarsi al Centro Per l’Impiego, registrarsi e sottoscrivere il patto di servizio personalizzato. Tale patto di servizio definisce il percorso delle misure di politica attiva del lavoro per l’inserimento nel mercato del lavoro che il disoccupato dovrà fare.

Sulla base delle informazioni fornite in sede di registrazione, l’ex lavoratore viene assegnato a una classe di profilazione, allo scopo di valutare il suo livello di occupabilità. La classe di profilazione è aggiornata automaticamente ogni 90 giorni, tenendo conto della durata della disoccupazione, delle attività e delle informazioni raccolte tramite le attività di servizio svolte tramite il Centro Per l’Impiego (o altra agenzia).

Per ottenere prestazioni e agevolazioni sociali o sanitarie, chi si trova in condizione di “non occupazione” e non cerca lavoro, non deve dichiarare la propria disponibilità al lavoro. La condizione di “non occupazione” è la condizione di coloro che non sono occupati in un’attività lavorativa in forma subordinata o autonoma, oppure di coloro che, pur svolgendo tale attività, ne ricavano un reddito annuo inferiore a 8.000 euro per il lavoro subordinato o parasubordinato, e a 4.800 euro per il lavoro autonomo. In quest’ultimo caso, i servizi sociali o sanitari dovranno fare riferimento alla condizione di “non occupazione” che può essere autocertificata dall’utente, autocertificazione che le amministrazioni interessate provvederanno poi a verificare.

Da ricordare: lo stato di disoccupazione è sospeso in caso di rapporto di lavoro subordinato di durata fino a sei mesi. Il disoccupato decade dalla fruizione dell’indennità NaSpI se perde lo stato di disoccupazione e se non si presenta alle convocazioni o non partecipa alle iniziative legate al proprio percorso di inserimento.

Il Direttore – Mariano Amico