9 ottobre Giornata vittime incidenti sul lavoro

Comunicato stampa ACLI – Giornata vittime incidenti sul lavoro – ACLI: “Si investa più sulla sicurezza, soprattutto verso i lavoratori più anziani”

L’istituzione della giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, che cade il 9 ottobre, rappresenta prima di tutto un invito a contrastare questo drammatico fenomeno, che non accenna a diminuire. Anzi, nei primi otto mesi del 2017, l’INAIL ha registrato un aumento dell’1,3% delle denunce di infortunio.  I dati peggiori li fa registrare il settore dell’Industria e servizi, con un aumento di oltre il 9%.

Come spiegare questi numeri? Nei giorni scorsi l’osservatorio mensile sul mercato del lavoro dell’Inps ha dichiarato un aumento di oltre un milione di rapporti di lavoro nel periodo tra gennaio e luglio 2017. La quota più significativa di questi è rappresentata dai contratti a tempo determinato, in forte aumento dopo la cessazione dell’utilizzo dei voucher. Secondo Emiliano Manfredonia, presidente del Patronato ACLI, “è possibile immaginare che l’aumento degli infortuni sia influenzato anche dal fatto che i datori di lavoro possano aver offerto ai propri lavoratori standard qualitativi più bassi in riferimento all’informazione e formazione sulla sicurezza”.

Una seconda possibile ragione di questi numeri in costante aumento potrebbe essere legata a un tema al centro del dibattito tra governo e sindacati proprio in questi giorni, ossia il sistema di adeguamento automatico dei requisiti previdenziali che allontana il traguardo per raggiungere la pensione: “È facile immaginare – aggiunge Manfredonia –  che un lavoratore destinato a mansioni gravose e pericolose sia maggiormente esposto al rischio di infortuni lavorativi a causa della riduzione delle capacità funzionali e il deterioramento delle condizioni di salute”.

Questa ipotesi sembrerebbe confermata dai dati dichiarati dall’INAIL e letti per fasce di età. A fronte di un aumento generalizzato dell’1,3%, i lavoratori tra i 60 e 64 anni fanno registrare il numero più alto di denunce con un drammatico 7.7%.

“Come già suggerito da tempo dal Parlamento europeo nonché dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul Lavoro – conclude il presidente del Patronato ACLI – in futuro sarà sempre più necessario prevedere percorsi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro rivolti ad una forza lavoro matura al fine di individuare e prestare assistenza nello sviluppo di politiche in questo settore”.

Acli – Comunicazione e Ufficio Stampa – Vincenzo Mulè