La dimensione etica del lavoro nell’era del digitale

Comunicato stampa ACLI – La dimensione etica del lavoro nell’era del digitaleIndustria 4.0 e il lavoro che cambia al centro di un seminario europeo che le ACLI organizzano a Bruxelles

Due giorni per tornare a riflettere sul lavoro e sui cambiamenti della quarta rivoluzione industriale. Questa volta, però a Bruxelles, sede delle principali istituzioni dell’Unione europea. Si intitola “La dimensione etica del lavoro nell’era del lavoro digitale. Industry 4.0” il seminario che le ACLI, in collaborazione con Eza (Das Europäische Zentrum für Arbeitnehmerfragen), promuovono dal 22 al 23 novembre a Bruxelles. I lavori si svolgeranno presso la sede del Cese (Comitato economico e sociale europeo) e prevedono la presenza di rappresentanti delle istituzioni europee, di accademici e di organizzazioni di lavoratori.

Il seminario si svilupperà in quattro sessioni che andranno ad approfondire le trasformazioni e le innovazioni che il digitale inevitabilmente apporterà nel mondo del lavoro ma anche le conseguenze che tali trasformazioni determineranno nella vita dei cittadini come dei lavoratori.

“L’Europa è il principale spazio di dialogo, di solidarietà e di pace che esiste nel mondo – ha affermato Roberto Rossini, presidente nazionale delle ACLI -. È su questo modello che dobbiamo costruire la nostra idea di futuro per le generazioni che verranno, perché l’Europa è la prima vera comunità mondiale che ha fatto delle proprie differenze una straordinaria ricchezza civile e culturale. La pace – continua Rossini – è la più grande conquista che l’Europa ha raggiunto. Per farlo, non ha dovuto sacrificare la propria spinta ideale.  Pace e lavoro sono strettamente collegati – conclude il presidente delle ACLI – la quarta rivoluzione industriale sta cambiando l’identità dei lavoratori ed è sempre più necessario affiancare allo spazio economico il pilastro sociale”.

Industria 4.0 mette al centro non solo la crescita tecnologica ma soprattutto una crescita culturale della dimensione del lavoro. “Senza un’opera di ripensamento anche della logica che sta dietro all’istituzione industriale vecchio – ha dichiarato Matteo Bracciali, Responsabile dipartimento internazionale, servizio civile ACLI – sarà difficile anche solo immaginare una nuova centralità della persona e una tecnologia realmente funzionale alla sua realizzazione professionale e umana. In questo passaggio un ruolo importante è affidato alle istituzioni politiche che devono prevedere e accompagnare un simile processo affinché non si sviluppi in maniera meccanicistica, a scapito dei lavoratori. Così come altrettanto importante sarà la presenza e il ruolo di pungolo e critica della società civile e delle organizzazioni dei lavoratori”.

 

Le ACLI (Associazioni Cristiane di Lavoratori Italiani), nate nel 1945 e presenti in 22 Paesi, organizzano ogni anno un seminario a livello europeo su temi specifici che toccano sia il mondo del lavoro che quello sociale. L’incontro è sostenuto dall’Eza e dalla Commissione Europea nel quadro delle azioni di promozione del dialogo sociale, e rappresenta per la nostra Associazione l’occasione in cui proporre alla riflessione comune questioni di grande rilevanza sociale, chiamando a confronto le organizzazioni europee che hanno come propria mission la promozione e il dialogo sociale, la cultura del lavoro e della cittadinanza. A livello europeo, le ACLI sono rappresentate nel Cese e nel Forum Integrazione della Commissione Europea, fanno parte della rete Eza (Europäischen Zentrum für Arbeitnehmerfragen) e di altre organizzazioni della società civile. A livello internazionale, le ACLI sono riunite nella Federazione ACLI Internazionali (Fai).

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Comunicato stampa ACLI – A Bruxelles le ACLI propongono un “Patto per l’Europa” – Rossini: “Chiederemo a tutti i candidati un impegno a promuovere a modello una comunità che fa della relazione e della cooperazione l’unica via di risoluzione delle controversie

In vista delle prossime elezioni italiane, le ACLI propongono un “Patto per l’Europa” a tutti i candidati italiani.  Intervenendo a Bruxelles nel corso del seminario europeo “La dimensione etica del lavoro nell’era del lavoro digitale. Industry 4.0”, il presidente delle ACLI ha affermato: “Abbiamo il dovere di chiedere un impegno a chi si candiderà a ricoprire ruoli nelle istituzioni del nostro Paese. A tutti loro proponiamo un “Patto per l’Europa” che impegni i candidati a promuovere il modello europeo come una buona via di sviluppo umano ed economico, chiedendo di leggere i segni dei tempi non più in chiave nazionale ma europea e indicando alcune proposte. Con tutte le criticità di cui si discute quotidianamente – ha aggiunto Rossini –  questi sessant’anni di Comunità e di Unione Europea non sono stati solo un progressivo allargamento di uno spazio economico, ma l’occasione per promuovere a modello una comunità che fa della relazione e della cooperazione l’unica via di risoluzione delle controversie. Sicuramente è un modello di governo faticoso, specie in tempi che apprezzano la velocità anche a discapito della libertà e della democrazia. Dobbiamo riconoscere, tuttavia, che la cifra per comprendere i nostri tempi non è più la velocità, ma la connessione. La sfida di coniugare democrazia e sicurezza a un livello sovranazionale – ha concluso Rossini – è la sfida epocale e necessaria che ci attende. Si compone di numerosi tasselli e di numerose tappe intermedie, ciascuna delle quali è funzionale ad alimentare la nostra tensione verso un modello che deve restare un sogno e un traguardo ancora da raggiungere”.

La dimensione etica del lavoro nell’era del lavoro digitale. Industry 4.0” è il seminario che le ACLI, in collaborazione con Eza (Das Europäische Zentrum für Arbeitnehmerfragen), stanno promuovendo fino a domani, 23 novembre, a Bruxelles. I lavori si stanno svolgendo presso la sede del Cese (Comitato economico e sociale europeo) e prevedono la presenza di rappresentanti delle istituzioni europee, di accademici e di organizzazioni di lavoratori. Il seminario si divide in quattro sessioni che vogliono approfondire le trasformazioni e le innovazioni che il digitale inevitabilmente apporterà nel mondo del lavoro ma anche le conseguenze che tali trasformazioni determineranno nella vita dei cittadini come dei lavoratori. L’ultima sessione si svolgerà nella sala del Parlamento europeo. “L’Europa del lavoro e del sociale: un nuovo modello di sviluppo” è il titolo della tavola rotonda che vedrà la partecipazione di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, vicepresidente del Parlamento europeo e Roberto Rossini.

Ufficio stampa e comunicazione ACLI – Vincenzo Mulè