L’APe volontario è attivo

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Nel mese di febbraio l’Inps ha pubblicato la circolare attuativa e aperto la procedura per la presentazione delle domande di certificazione dei requisiti per l’APe volontario, si potrà fare domanda di accesso a questo particolarissimo prestito fino al 31/12/2019. È importante sottolineare che l’APe volontario è un prestito e non un vero anticipo pensionistico infatti gli importi percepiti (12 mensilità in un anno) devono essere restituiti mediante trattenute sulla pensione con rate che tengano conto degli interessi (entro i parametri stabiliti nell’Accordo Ministeri – Associazione dei bancari) e del premio assicurativo a copertura del rischio premorienza (sempre entro i parametri stabiliti negli Accordi Ministeri – Associazione delle imprese di assicurazione).

Quali sono i requisiti per accedere? L’APe volontario è accessibile a tutti i lavoratori privati e pubblici, gli iscritti alle gestioni previdenziali sostitutive ed esclusive, ma anche ai lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori diretti) e agli iscritti alla gestione separata dell’Inps. Sono esclusi i liberi professionisti e chi è già titolare di una pensione diretta. Per ottenere il prestito è necessario che il richiedente possa far valere tutte le seguenti condizioni:

  1. aver compiuto almeno 63 anni di età;
  2. far valere almeno 20 anni di contribuzione (senza contributi esteri o in totalizzazione o cumulo);
  3. raggiungere l’età pensionabile entro 3 anni e 7 mesi (43 mesi) dalla data di presentazione della domanda, ma non prima di 6 mesi;
  4. aver maturato un importo di pensione tale che – al netto della rata di ammortamento del prestito – possa avere in pagamento un importo non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (per l’anno 2018 il trattamento minimo è fissato in 507,42 euro).

Come si ottiene? Innanzitutto è necessario ottenere dall’Inps la certificazione dei requisiti, l’indicazione dell’importo minimo (150,00 euro mensili) e massimo e la durata massima (legata all’età pensionabile). L’importo massimo richiedibile varia al variare dell’importo della pensione ma anche dei mesi di anticipo:

  • anticipi superiori ai 3 anni: il prestito non può essere superiore al 75%;
  • anticipi superiori ai 24 mesi ma inferiori o pari ai 36 mesi: il prestito non può essere superiore all’80%;
  • anticipi pari o superiore ai 12 mesi ma inferiori o pari ai 24 mesi: il prestito non può essere superiore all’85%;
  • anticipi superiori ai 6 mesi ma inferiori ai 12 mesi: il prestito non può essere superiore al 90%.

Ottenuta la certificazione è possibile decidere quando inoltrare domanda, stabilire l’ammontare del prestito (% della futura pensione), valutarne i costi e i riflessi sulla futura pensione (fino a esaurimento debito). Il cittadino è chiamato a individuare l’ente erogatore e la Compagnia assicurativa e a inoltrare domanda all’Inps di APe volontario e di Pensione di vecchiaia.

Importante: non è necessario cessare l’attività lavorativa per poter fruire dell’APe volontario e se si è stati ammessi a fruire dell’APe sociale (il cui importo è pari alla pensione maturata ma entro un massimale pari a 1.500 euro) si può chiedere di avere accesso all’APe volontario. In questo caso solo gli importi incassati dal cittadino a titolo di APe volontario dovranno essere restituiti una volta pensionato.

Il Direttore – Mariano Amico

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