Soffrire di anca, quali diritti?

A quali diritti e benefici può accedere chi soffre di dolori e di problemi all’anca? L’anca è la maggiore articolazione del corpo umano e occupa una posizione centrale nell’apparato muscolo-scheletrico in quanto sull’anca è costantemente caricato il peso del corpo. La comparsa di dolori ha quasi sempre effetti invalidanti.

Il dolore all’anca è spesso collegato all’avanzare dell’età, a causa dell’osteoartrosi o la frattura della stessa per l’osteoporosi, ma anche bambini, ragazzi, giovani adulti possono soffrirne per difetti congeniti oppure per traumi o usura, soprattutto in chi pratica attività sportive. La comparsa di dolore all’anca può dipendere da numerose altre patologie, più o meno serie, per tutte queste ragioni, i dolori all’anca non vanno sottovalutati.

Le forme di dolore all’anca più gravi (come ad esempio spondilite anchilosante, artrite, coxo-artrosi dell’anca) consentono al malato di ottenere alcune agevolazioni: tra i diritti rientra quello al riconoscimento dell’invalidità civile. Secondo l’Ordinamento italiano, è invalido civile chiunque sia affetto da patologie tali da compromettergli la normale capacità lavorativa, ovvero da renderlo incapace di svolgere le attività tipiche della sua età. I benefici concessi variano a seconda del grado di invalidità riconosciuto: ad esempio un’invalidità del 100% dà diritto a ricevere una pensione di inabilità. Anche senza aver ottenuto un’invalidità totale, il malato ha diritto alla fornitura gratuita di protesi, presidi e ausili; all’esenzione (parziale o totale a seconda del grado di invalidità) dal pagamento del ticket sanitario per tutte le prestazioni mediche riguardanti la patologia invalidante; ad altre agevolazioni come per le graduatorie delle case popolari. Qui di seguito alcuni esempi previsti dalla Legge con accanto indicata la percentuale di invalidità:

  • Anchilosi di anca in buona posizione: 41% (fisso);
  • Rigidità di anca superiore al 50%: 35% (fisso);
  • Esiti di trattamento chirurgico con endoprotesi di anca: variabile dal 31 al 40%
  • Disarticolazione di anca: 85% (fisso).

Per riassumere, è importante precisare che una percentuale di invalidità civile uguale o superiore al 35% dà diritto solamente alla concessione gratuita di ausili protesici, limitatamente alle patologie indicate nel verbale di invalidità, un’invalidità superiore al 45% conferisce il diritto all’iscrizione alle liste di collocamento mirato e l’85% di invalidità consente di accedere anche al beneficio economico. La valutazione spetta alla Commissione medica competente, la quale dovrà valutare attentamente la patologia concreta del paziente, il quale deve dimostrare con esami e certificati medici il peggioramento delle proprie condizioni di vita, tale da rendergli proibitivo il lavoro o qualsiasi altra attività tipica della sua età.

Chi soffre di anca ha senz’altro diritto a godere dei benefici elencati, purché la sua patologia sia riconosciuta dalla Commissione medica chiamata ad accertarla, infatti, non tutte le patologie sono uguali. Ad esempio, la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento di un lavoratore affetto da coxo-artrosi dell’anca che, durante il congedo per malattia, aveva tenuto un comportamento che ne comprometteva la guarigione. Bisogna sempre ricordarsi che ogni patologia va attentamente valutata caso per caso, le generalizzazioni sono inopportune.

Il Direttore – Mariano Amico