Aumento infortuni e malattie professionali

“È triste dover constatare anche quest’anno un aumento di infortuni e malattie professionali – ha dichiarato il Direttore del Patronato ACLI, Mariano Amico, commentando i dati resi noti dall’INAIL relativi al 2022 – I dati purtroppo confermano un trend in crescita di richieste di riconoscimento della malattia professionale che arrivano tutti i giorni negli sportelli del Patronato nell’intero territorio nazionale”.

I dati dell’INAIL registrano un incremento di denunce di infortuni pari al 25,7% rispetto al 2021 mentre per gli infortuni mortali c’è un trend in diminuzione anche se nel conto del 2021 va considerato il fattore “morti per Covid” che di fatto conferma i numeri degli anni passati. In aumento anche le malattie professionali con un incremento del 9,9%. “Se si vuole ridurre questa strage – ha aggiunto Amico –  è necessario impegnare maggiori sforzi e risorse sia a livello culturale, e in questo bisogna pensare a strutturare una formazione fin dalla scuola e prima dell’inserimento lavorativo, con un aggiornamento puntuale ed efficace dei lavoratori in tema di sicurezza, sia a livello produttivo, attraverso investimenti in attività di miglioramento e prevenzione e azioni di controllo rigoroso del rispetto delle normative”.

Dei 697.773 casi rilevati a livello nazionale, 607.806 riguardano infortuni avvenuti in occasione di lavoro, 89.967 sono infortuni in itinere. L’incidenza dei casi per i quali si rileva il coinvolgimento del mezzo di trasporto è del 2,32% per gli infortuni in occasione di lavoro e del 60,89% per gli infortuni in itinere. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro, in aumento del 28% rispetto al 2021, rappresentano l’87,11% del totale.

Nel 2022 il numero di infortuni è risultato in crescita in tutte le regioni e in Piemonte ha fatto registrare uno dei maggiori incrementi a livello nazionale. Da gennaio a dicembre, infatti, gli infortuni sono stati  54.055, +12.830 rispetto a quelli che si erano verificati l’anno precedente (+31,12%).

In Piemonte, lo scorso anno, 93 persone hanno perso la vita in un infortunio sul lavoro (-16,22% rispetto al 2021, quando i decessi erano stati 111). Il dato della nostra regione, per quando in calo, è ancora una volta tra i più alti a livello nazionale. Anche per quanto riguarda gli infortuni mortali è sempre la Lombardia a far registrare i numeri più drammatici, con 177 decessi, in aumento del 7,93% rispetto allo stesso periodo del 2021. Seguono Veneto (con 113 decessi), Lazio (96 decessi), e le 93 vittime del Piemonte.

Come evidenzia l’INAIL, tra i 1.090 infortuni mortali registrati in Italia da gennaio a dicembre 2022, 790 riguardano infortuni in occasione di lavoro, 300 sono invece i casi di infortuni in itinere. L’incidenza dei casi per i quali si rileva il coinvolgimento del mezzo di trasporto è del 22,03% per gli infortuni in occasione di lavoro e del 69,33% per gli infortuni in itinere. Le denunce di infortunio con esito mortale in occasione di lavoro, in diminuzione del 18,81%, rappresentano il 72,48% del totale. Le denunce di infortunio in itinere, in aumento del 20,97%, rappresentano il 27,52% del totale.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano un decremento nel 2022 rispetto al 2021 solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 973 a 790 per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 1.040 a 936 denunce), seguita da Conto Stato (da 53 a 36) e Agricoltura (da 128 a 118).

Dall’analisi territoriale emerge un decremento di 83 casi mortali al Sud (da 318 a 235), di 31 nel Nord-Est (da 276 a 245), di 12 nel Nord-Ovest (da 313 a 301), di tre nelle isole (da 87 a 84) e di due al centro (da 227 a 225). Le regioni con i maggiori decrementi sono la Campania (-37 casi mortali), la Puglia, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna (-22 ciascuna), l’Abruzzo (-20) e il Piemonte (-18). Tra le regioni che registrano aumenti si segnalano, invece, la Calabria (+14 casi), la Lombardia (+13) e la Toscana (+9).

Per quanto riguarda le malattie professionali, nel 2022 l’Inail nel 2022 ha protocollato complessivamente 60.774 denunce, il 9,92% in più rispetto al 2021 (55.288). Nel dettaglio per genere, si rilevano 1.014 denunce in più per le lavoratrici donna (da 14.901 a 15.915, in aumento del 6,80%) e 4.472 in più per gli uomini (da 40.387 a 44.859, in aumento dell’11,07%).

L’analisi territoriale mostra, per il 2022, aumenti per le isole (+18,39%), il centro (+10,30%), il nord ovest (+10,00%), il sud (+9,54%) e il nord est (+5,56%). Mostrano incrementi: la Toscana, con 1.147 denunce in più, la Sardegna (+847), l’Umbria (+683), la Puglia (+559), il Veneto (+501), l’Abruzzo (+456), il Lazio (+417), la Lombardia (+377), la Liguria (+173), la Calabria (+156), la Sicilia (+147), l’Emilia Romagna (+125), il Molise (+84), il Friuli Venezia Giulia (+66),
la Basilicata (+48) e la Valle d’Aosta (+14).

In controtendenza, si sono rilevate diminuzioni nelle Marche (-158), nelle provincia autonoma di Bolzano (-66), in Piemonte (-49), in Campania (-38) e nella provincia autonoma di Trento (-3)

Uno dei dati più preoccupanti è quello che riguarda le malattie professionali perché ancora oggi è difficile che i lavoratori affetti da alcune patologie a seguito del lavoro si attivino per far valere i loro diritti e ottenere le giuste tutele. “I dati su infortuni e malattie professionali purtroppo sono sottostimatiha detto Amico – perché sappiamo, anche grazie al lavoro quotidiano dei nostri operatori, che c’è ancora molta reticenza a denunciare un infortunio o ad indagare a fondo su una malattia. Anche in questo caso c’è bisogno di far conoscere a tutti i cittadini quali sono i loro diritti, serve una vera opera di alfabetizzazione su cui siamo tutti chiamati ad intervenire”.

Tutti i lavoratori e le lavoratrici che abbiano bisogno di una consulenza medico legale su misura possono chiamare il numero unico provinciale del Patronato ACLI Alessandria 0131.25.10.91 per fissare un appuntamento presso l’ufficio più vicino.

Il Direttore – Mariano Amico