La Legge 104 e i permessi

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La Legge 104 del 5 febbraio 1992 stabilisce che “il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità con grado di parentela fino al secondo grado ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito, anche in maniera continuativa“.
I tre giorni di permesso, quindi, sono possibili in teoria solo quando il periodo di congedo viene utilizzato per l’assistenza al familiare disabile, sono quindi esclusi gli interessi personali.

I permessi settimanali concessi dalla Legge 104 possono essere utilizzati solo quando tutte le ore di congedo da lavoro sono utilizzate per assistere il parente disabile. La normativa non è del tutto specifica sull’argomento, e in alcuni casi non è necessario essere materialmente a fianco del disabile durante il congedo; deve esistere, però, un collegamento diretto tra i bisogni del disabile e le attività che vengono compiute nelle ore di permesso.
In caso contrario, si rischia il licenziamento.

Ma quali sono le attività di assistenza al parente disabile permesse? Ebbene, non si tratta solo ed esclusivamente delle azioni compiute a casa e materialmente a fianco del parente disabile. Sono prestazioni di natura assistenziale anche quelle attività che soddisfano gli interessi della persona disabile, inclusa la spesa di generi alimentari o medicine per suo conto.
È possibile quindi allontanarsi, durante le ore di congedo, dal luogo dove il parente disabile risiede, solo se l’allontanamento serve comunque ad assistere la persona che si accudisce. Deve esserci però, una chiara connessione tra l’attività svolta e l’assistenza al disabile.

È difficile, come si può immaginare, tracciare una linea precisa tra cose che si possono e non si possono fare durante le ore di permesso concesse dalla Legge 104. La giurisprudenza ha adottato in più di un’occasione il principio di ragionevolezza al riguardo: sarebbe concessa, ad esempio, la spesa per il fabbisogno personale del lavoratore quando questa sia compiuta allo stesso momento dell’acquisto di beni per la persona disabile. La cosa più importante è di non compiere durante le ore di permesso attività che non siano direttamente collegate con l’assistenza al disabile: si rischia di essere licenziati dal lavoro per giusta causa.

Quando si può essere licenziati dal lavoro? La Corte di Cassazione l’ha ribadito in più occasioni, e recentemente nella sentenza n. 17968 del 13 settembre 2016: è legittimo licenziare il lavoratore che, abusando della Legge 104 ovvero quando usa le ore di permesso per motivi personali. La sentenza citata ha infatti respinto il ricorso di una dipendente di un Comune licenziata per aver utilizzato il permesso per frequentare delle lezioni universitarie. Nella sentenza è specificato chiaramente che in materia di congedo per Legge 104 deve assolutamente esistere un preciso “nesso causale tra assenza dal lavoro ed assistenza al disabile“.

Il Direttore – Mariano Amico

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