Coniugare universalismo e servizi per inclusione sociale di chi vive in povertà assoluta

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Comunicato stampa – Alleanza contro la povertà ricevuta dal premier Paolo Gentiloni

Rei «Da azione Parlamento e Governo passo avanti importante. Ora coniugare universalismo e servizi per inclusione sociale di chi vive in povertà assoluta»

Un memorandum per condividere il percorso di attuazione della legge delega di contrasto alla povertà è quello siglato il 14 aprile tra il Governo e l’Alleanza contro la povertà. I rappresentanti delle 37 organizzazioni che compongono l’Alleanza, sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

I punti d’intesa raggiunti riguardano i criteri per determinare l’accesso dei beneficiari della misura, i criteri per stabilire l’importo del beneficio, i meccanismi per evitare che si crei un disincentivo economico alla ricerca di occupazione, l’attivazione di una linea di finanziamento strutturale per i servizi alla persona, il finanziamento dei servizi, l’individuazione di una struttura nazionale permanente che affianchi le amministrazioni territoriali competenti, la definizione di un piano operativo per la realizzazione delle attività di monitoraggio continuo della misura e la definizione di forme di gestione associata della stessa.

L’Alleanza ringrazia il Parlamento, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Premier per il lavoro svolto che ha fatto registrare un passo in avanti notevole rispetto al passato. L’Alleanza non considera esaurito questo percorso e chiede che, sin dai prossimi provvedimenti di bilancio, siano assicurate le risorse che permettano in tempi ragionevoli la definizione di un Piano di contrasto alla povertà.

In particolare sono due i punti da sviluppare: la definizione di un piano pluriennale di carattere universalistico che si ponga l’obiettivo di raggiungere in tempi definiti tutte le persone in condizioni di povertà assoluta, secondo il criterio dell’intensità di povertà.

L’articolazione del fondo povertà in due componenti: una destinata all’erogazione del contributo economico e l’altra ai servizi alla persona. Abbiamo bisogno di inclusione, e per farlo occorre strutturare ad hoc il welfare locale oggi ancora inadeguato.

L’Alleanza contro la povertà ritiene fondamentale che l’incremento delle risorse, il carattere universalistico dell’intervento e lo sviluppo dei servizi alla persona sul territorio procedano di pari passo. Solo così il Rei potrà diventare realmente uno strumento valido per la loro inclusione sociale. In caso contrario, si ridurrà a un mero trasferimento monetario assistenzialistico che non riuscirà a intervenire e a correggere le cause della povertà. Per chi lo desidera leggere ecco l’Intervento del Portavoce.

Ufficio Stampa ACLI – Vincenzo Mulè

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