Morti sul lavoro e il tesoretto INAIL

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MORTI SUL LAVORO, PATRONATO ACLI: USIAMO IL TESORETTO INAIL PER UN GRANDE PIANO DI FORMAZIONE NAZIONALE E PER INCENTIVARE LE IMPRESE VIRTUOSE

“Le morti sul lavoro di questi giorni purtroppo confermano che si tratta di una vera e propria piaga che il Governo deve affrontare: dobbiamo partire dalle scuole, dai giovani che hanno iniziato da poco l’anno scolastico: è da lì che si formano i futuri cittadini e lavoratori di questo paese ed è necessario un grande piano di formazione per la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. – ha dichiarato Mariano Amico, Direttore Patronato ACLI Alessandria – Un altro pilastro fondamentale per creare una nuova cultura della prevenzione è quello di accompagnare le aziende in un percorso virtuoso anche con incentivi economici, rivolti in particolare a chi investe in sicurezza.”

I fondi ci sono: proprio in queste settimane l’INAIL ha dichiarato un avanzo di gestione di oltre 2,5 miliardi di euro che porta il tesoretto dichiarato il 31 dicembre dello scorso anno, a oltre 37 miliardi.

“L’assicurazione sociale nasce proprio per contrastare infortuni e malattie professionali, – ha continuato Amico – per questo non è possibile che ci siano delle risorse inutilizzate, che per di più crescono di anno in anno e che potrebbero essere usate, oltre che nella gestione ordinaria anche per l’assunzione di personale medico e amministrativo di cui l’Istituto ha lamentato più volte la mancanza.

Analizzando le questioni appare scontato che per ridurre il grande sbilanciamento tra entrate e uscite si possa intervenire su tre grandi leve:

  • Aumentare le prestazioni verso i lavoratori a partire dall’eliminazione della franchigia che oggi interessa tutti i danni fino al 5%.
  • Aumentare la capacità di spesa dell’Istituto – dobbiamo ricordare che gli importi di spesa relativi al bilancio sono regolamentati dalle norme – magari a partire dalle azioni prevenzionali previste per le aziende, rispetto a quelle attuali.
  • Diminuire i premi assicurativi richiesti alle aziende, che possono apparire come un contributo forzoso, una forma di tassazione nascosta.

A dire il vero, il Comitato di Indirizzo e Vigilanza dell’INAIL, nel documento di analisi del proprio bilancio, già da anni segnala diverse criticità, fornendo indicazioni sulle possibilità di intervento.

Ad oggi, però, tutto sembrerebbe rimasto inascoltato e quindi INAIL non può far altro che incamerare risorse.”

“In una situazione come quella odierna, non ci si può rassegnare alle morti e agli infortuni sul lavoro, come ha detto Papa Francesco. – ha concluso il Direttore Amico – Quando vedremo un cambio di tendenza e comunque la politica di deciderà a intervenire in maniera efficace?”

Il Direttore – Mariano Amico

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